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Regazzi (Usam): disposti a fare compromessi

L’Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam), che si era opposta strenuamente all’accordo quadro istituzionale con l’Ue, poi abbandonato nel 2021 dal Consiglio federale, si dice ora disposta a maggiore apertura con Bruxelles. “In futuro daremo più importanza ai trattati con l’Ue”, afferma il presidente dell’associazione che fa gli interessi delle piccole e medie imprese (Pmi), Fabio Regazzi (Centro). I futuri accordi sono essenziali per molte Pmi, spiega il ‘senatore’ ticinese in un’intervista ai domenicali di Tamedia. Se lasciamo che i vecchi accordi con l’Ue si indeboliscano invece di rinnovarli, sarà sempre più complicato esportare in Europa. Il presidente dell’Usam è preoccupato anche per la carenza di manodopera. “Lo vedo nella mia stessa azienda. Sono mesi che cerchiamo un contabile. Non potete immaginare quanto sia difficile”. Regazzi è fiducioso che l’Usam accetterà il pacchetto di accordi in fase di negoziati con Bruxelles. “Siamo pronti a prendere in considerazione compromessi”, afferma, a condizione che la protezione dei salari sia garantita al 100%. Sulle questioni istituzionali, come il ruolo della Corte di giustizia Ue, “non abbiamo più obiezioni di principio”, dice Regazzi. ATS/RED